"Bisogna tenere duro, tenere duro comunque, con le unghie e con i denti". (D. Pennac)

giovedì 15 marzo 2012

Curve, modelle, e la tristezza da manichino

Qualche giorno fa LaStampa.it pubblicava un articolo secondo cui, attraverso moda e cinema, si stia cambiando rotta: tornano in voga le donne formose (http://www3.lastampa.it/moda/sezioni/news/articolo/lstp/445806/). Anche stavolta, mi si affollano in mente un po' di cose.
La prima è una domanda che mi pongo da sempre, ogni volta che leggo, parlo o scrivo dello strapotere delle case d'alta moda e dell'effetto che hanno sulla mentalità comune. Se ci fate caso, quando si parla di modelle molto magre (evito apposta il "troppo") e si chiede un parere a un ragazzo, quasi sempre ci si sente rispondere che non piacciono, che è bello avere qualcosa da abbracciare senza paura che si rompa, che alcune di loro fanno addirittura senso. E sono convinta che, nella vita di tutti i giorni e applicato a ragazze, per così dire, normali, sia vero. La domanda che mi sorge spontanea allora è: perchè continuare a far sfilare ragazze che in primo luogo non rappresentano la donna media (parliamone, molte di quelle in passerella hanno delle cosce larghe quanto il mio braccio...), e che -a quanto dicono tanti ragazzi- non evocano neanche una gran sensualità? Ci dovranno pur guadagnare qualcosa questi stilisti, quello che non mi spiego è che cosa. In più, a voler ben vedere, spesso non è solo la taglia il punto cruciale, quanto il taglio di questi abiti. Abiti che addosso a persone che portano più di una 42 starebbero da schifo. Allora, mi dico, non è solo una scelta di scena, ma anche di stile vero e proprio. Si sceglie di dedicarsi a ragazze magre, punto.
In secondo luogo, per quanto sia contenta che se ne parli, mi dispiace che molto spesso si finisca per ridurre il discorso a un binomio grasso-magro. Io conosco molte ragazze che definisco belle, senza esitazioni, e che uno stilista non definirebbe mai magre. E quindi? E' difficile spiegare l'irritazione che provo quando sento discorsi del genere "è una ragazza molto bella, anche se con qualche chilo in più". Anche-se. E pensare che molte ragazze sono belle proprio per quei corpi morbidi, no? Probabilmente, con 20 chili in meno sarebbero del tutto snaturate e sembrerebbero malate. Ma sembra che considerare bella una ragazza a prescindere dalla taglia sia ormai un'impresa disperata. Mi viene in mente una frase che girava su Facebook qualche tempo fa, che pressappoco diceva "ai tempi di Botticelli sarei stata considerata bellissima". Che tristezza. Magari il povero Sandro si sta rigirando nella tomba a vedere quali canoni estetici sono di moda oggi.
Scherzi a parte, ho sempre pensato che le case di moda e, nel loro piccolo, anche i marchi più accessibili -soprattutto alle ragazze più giovani- non si rendano conto fino in fondo della responsabilità che hanno sulle loro spalle nella formazione di un'immagine corporea sana per una donna. Io ricordo più di un'occasione in cui, partita con l'idea di comprarmi qualcosa, ho sentito il morale scendere sotto i piedi alla vista di vestiti chiaramente pensati per un altro tipo di forme, senza grandi alternative, e manichini ridicolmente magri (anche se, fateci caso: entrando in un negozio, 99 volte su 100 gli abiti addosso ai manichini sono tirati sulla schiena e fermati con spille da balia, per farli sembrare della taglia giusta. Non sarà che, davvero, quei manichini non rappresentano neanche le taglie più piccole in commercio?). E ho bene impressa la sensazione, del tutto irrazionale ma non per questo meno pericolosa, del "allora sono sbagliata io". Mi è sempre andata bene, intanto perchè di solito quel pensiero dura poco, e poi perchè ho sempre avuto intorno persone che mi scrollavano di dosso convinzioni insensate. Ma non succede sempre così. E quando certi pensieri trovano terreno fertile, si fermano lì e a volte crescono rigogliosi. Con buona pace di tutti i Botticelli, le Sophia Loren e le Marylin di questo mondo.


3 commenti:

  1. Penso al potere delle case di moda. Crediamo davvero che ne abbiano su di noi? Io personalmente non le considero come modelli, le vedo al di fuori delle mie possibilità e non come modelli da seguire e raggiungere. Davvero possono esserci ragazze bellissime, ma sono alte due metri, secche secche e apparentemente irraggiungibili. Un uomo normale, con un lavoro normale, e con una pancetta normale le guarderà, le apprezzerà, ma credo che anche lui le veda al di fuori delle sue possibilità. Non pretendendo di entrare nella mente di un uomo,ma da quello che mi pare di captare da qualcuno dei miei amici, penso che quando dicono di volere abbracciare qualcuno senza il timore che si rompa intendano una donna con un bel sedere e una taglia di reggiseno abbondante. Probabilmente quello che vogliamo anche noi. Mi chiedo che cosa pensino delle donne con un fio di pancia o con un po' di cellulite. Probabilmente non le notano neanche. Sono quelle caratteristiche che vediamo solo noi.
    Noi dovremmo cercare di piacerci di più. Gli uomini potrebbero accettare un consiglio non richiesto: non sbavate sulle super modelle, e non dite ad na donna che la vedete un po' ingrassata. Non c'è "ma sei bella così" che tenga.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei sempre molto saggia: io ho la fortuna di avere accanto una persona che mi rassicura quando le mie paranoie vanno troppo oltre, ma che non mente, e che mi dice "se per stare meglio vuoi perdere 3 chili ok, ma poi basta". Ma mi ripeto spesso che il piacermi dovrebbe prescindere da quello che pensa di me un'altra persona. Però, come dire.. work in progress!

      Elimina
  2. -Che rabbia mi fanno le vetrine di Armani: vestiti che sono vere opere d'arte, architetture raffinatissime di studiata semplicità, ma che non hanno nulla a che fare con me. Non posso nemmeno pensare di mettermeli addosso - semplicemente, non sono fatti né tanto meno pensati per me. Anche se ci fosse la mia taglia, anche se potessi permettermi di comprarne uno, non mi starebbe mai bene. Però mi piacerebbe per una volta almeno avere (essere?) quell'eleganza asciutta, essenziale, irrinunciabile. Ho accettato, a forza di tentativi, la mia forma tonda, materna, tutta a curve e con tutte le curve nel punto sbagliato; ho accettato anche la semplice verità che con quindici chili di meno sarei più magra ma non più bella, ma il pio desiderio di vedermi con la bellezza rarefatta e un po' metafisica di Armani mi resta.

    RispondiElimina