"Bisogna tenere duro, tenere duro comunque, con le unghie e con i denti". (D. Pennac)

martedì 6 marzo 2012

In "medium" stat virtus?

Copio e incollo da una lettera trovata sul blog di Beppe Severgnini, Italians (http://italians.corriere.it/).

Basta con il ‘j’accuse’ delle taglie under 42!
Caro Beppe, non alimentare, con le tue giustificazioni, la declinazione più scontata del politically correct, ovvero il ‘j’accuse’ delle taglie under 42. Basta con l’ipocrisia di chi taccia le splendide silfidi della moda di icone demoniache del nostro tempo solo per invidia o consapevolezza di non poter mai assurgere a quei livelli di perfezione. Basta con l’ipocrisia del grasso (o sovrappeso) è bello, perchè grasso (o sovrappeso) fa male, ed è anche oscenamente brutto: a parte la salute, che è un problema di chi vuol prendere chili, mi preoccupo del sacrificio di chi mi costringe a sporcarmi gli occhi con la vista del brutto. Del resto come diceva Dovstoevskij, ‘la bellezza salverà il mondo’. A parte le provocazioni, ma quale dev’essere l’esempio in una società che si nutre di relativismo in ogni campo? ‘Ma si’, mangia pure cioccolata e patatine che tanto qualche chilo in più non fa male’. Personalmente frequento una bellissima ragazza taglia 38, 175 cm per 46 kg: ha una linea stupenda e vorrei che mia figlia, se e quando ne avrò una, si faccia scrupoli di fronte ad un hamburger avendo lei come modello, piuttosto che faccia spallucce dietro consiglio di uno dei tanti genitori ossessionati dall’ipocondria dell’anoressia e per questo fautori di un ‘laissez faire’ alimentare che fa più vittime dell’anoressia stessa.

Non so da dove cominciare. Forse dal far notare a questo signore che i 46 kg per 1.75 della sua compagna non sono molti. Ma questo, in effetti, vuol dire poco. Mi preoccupa molto di più la sua impostazione mentale: "grasso (o sovrappeso) fa male, ed è anche oscenamente brutto". Ora, lungi da me dire che fa bene un eccessivo sovrappeso, per non parlare dell'obesità: è un fatto certo che ne conseguono molti problemi, assai noti. Ma non credo che educare una figlia (che -per fortuna- questo signore ancora non ha) alla paura verso il cibo e verso il peso corporeo sia una mossa vincente. Succede già di natura che, soprattutto arrivate a una certa età, la maggior parte delle ragazze comincino a porsi problemi sul proprio aspetto fisico, senza che un genitore (o peggio, due) ci debba aggiungere del suo. Io mi preoccupo non tanto de "l’ipocondria dell’anoressia" quanto del pericolo opposto, quello di tanti genitori che, non essendo riusciti a raggiungere il LORO ideale di perfezione, spesso lo proiettano sui figli, scaricando su di loro frustrazioni e sogni infranti.
Senza contare il fatto che le taglie cambiano, l'aspetto fisico si modifica, ma le ferite dell'autostima si rimarginano con molta più difficoltà.



1 commento:

  1. Qualcuno deve rompere il ghiaccio... Allora comincio io. Non so in quante occasioni si senta parlare di disturbi alimentari, ma credo che spesso lo si faccia a sproposito. Questa lettera mi lascia perplessa. 1,75 per 46 kg? Ammetto che mi piacerebbe essere così. Non mi vergogno a dire che faccio parte di quelle persone che vorrebbero essere sempre un filino più magre di quanto non sono in realtà. Sono sempre stata magra, me l'hanno sempre fatto notare tutti,e mi sono trovata a pensare che era un mio dovere rimanere così e che mi piace sentirmelo dire. E anche adesso, con un marito a cui piaccio come sono, con un bambino meraviglioso (che ha a sua volta un rapporto molto personale con il cibo, ma gode di ottima salute) e una vita soddisfacente vorrei vedermi diversa. Come mi ha detto una volta una persona alla quale tengo molto, la mia fortuna è che mi piace davvero tanto mangiare, amo i pasti in compagnia, quei pranzi in famiglia o con gli amici che durano ore fra chiacchiere e cibo.
    Ma che vita triste deve avere chi si priva di tutto... E che cosa insegnerà ai figli? Penso alla socializzazione di questi futuri ragazzi, che si perderanno i sabati pomeriggio da Mc Donald's per il terrore di ingrassare, alle cene in compagnia mangiando solo un po' di verdura...Queste sono le imagini che mi vengono in mente. Oltre al fatto, del quale forse il signore non è informato, che anche la magrezza può far male. Mai sentito parlare di anoressici (per carità, basta con le sole anoressiche!)che perdono i capelli, con i denti marci e addirittura colpiti da infarto a causa dello stress a cui sottopongono il fisico?
    Mi trovo dunque a metà fra due posizioni: vorrei piacermi di più, ma la salute viene prima di tutto. Voglio avere la voglia e la forza di godermi le cose belle della vita, dato che di ostacoli se ne incontrano già abbastanza senza che ci sia bisogno di metterne altri.
    Io non sono un'esperta di disturbi alimentari, non ne soffro e non ho mai sofferto, ma ci ho pensato spesso. Ho letto molto in proposito, non testi scientifici, ma soprattutto testimonianze di "sopravvissuti" e ho provato a mettermi nei loro panni. Non deve essere difficile diventarlo, ci sono innumerevoli blog pro anoressia o pro bulimia nei quali si spiega come affrontare la fame e sconfiggerla finchè non se ne sente più o come ingozzarsi senza essere notati e poi liberarsi di tutto. Credo che basti una notevole autodeterminazione. Che fortunatamente io non ho. Vorrei essere più magra, vorrei vedermi più bella e piacermi di più, ma non a questo prezzo.
    E magari stasera quando mi cambierò e mi guarderò allo specchio mi piacerò un po' di più.

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